Cosa è rimasto di quegli anni Ottanta

Stamattina niente mercato, nevica e la città è ricoperta di Natale. Fortunatamente avevo ancora i fagiolini e quindi, mentre li pulivo in cucina, togliendo annoiato i cacchietti ai due lati, mi sono messo a riflettere sull’eredità degli anni Ottanta, non tanto su quel che è rimasto di quel che sono stati, ma cosa è rimasto di quello che si percepiva importante all’epoca.

Per capirlo sono partito da un testo di quegli anni: Studiare in jeans, cioè la sigla dei Ragazzi della III C. Come ricorderete, gli anonimi cantanti vaticinavano una scuola diversa, in cui tutto fosse a misura di ragazzo degli anni Ottanta e la sintesi è già nel titolo: è meglio studiare in jeans, cioè rilassati – in contrapposizione con i pantaloni di fustagno così anni Settanta e così P38. In realtà non «è meglio», ma «c’est plus facile». I più giovani non decodificheranno l’intertesto ma per chi ha almeno la mia età è lampante: Sanbitter, c’est plus facile! Gli spot dell’epoca infestavano il nostro linguaggio più di quelli di oggi, mi pare: un bel sorriso, negli anni Ottanta era ancora un sorriso Durbans.

Ma partiamo dal testo, dicevo: cosa decodifica uno che nel 2010 ha vent’anni?

Studiare in jeans c’est plus facil
studiare Dante con il compact disc
C’est plus facil, c’est plus facil

Dante resta Dante e al quinto anno del liceo si fa ancora il Paradiso. Ma il compact disc? Ventenne sa sciogliere la sigla CD in compact disc o è come DVD, che nessuno sa cosa voglia dire?

Ragazze, ma perché Filosofia non ce la insegna il Vasco Rossi?
Ma perché Ragioneria non la spiega Umberto Tozzi?
Ma perché la Geografia non la ritma la Mannoia?
E perché ‘sto Paradiso non la canta mai Madonna?

Vasco Rossi è rimasto, ha ancora l’aura del mito appiccicato ai capelli residui. Ma Umberto Tozzi? Ammesso che qualcuno, fuori di Francia, si ricordi la sua esistenza, non appare come sfigato, figlio di una sola hit come Valeria Rossi o gli Sugarfree? Qualcuno vorrebbe avere Alfio Consoli come professore di ragioneria? E la Mannoia: Ventenne sa chi è, ma cosa c’entra con l’allegria di uno studio rilassato? Se la Mannoia insegnasse Geografia, Ventenne lo sa, sarebbe una stronza che ti chiede la capitale del Turkmenistan, che – tra l’altro – non era ancora uno stato. E resta Madonna, anche se mi sembra un mito meno universale (però ce la vedrei a cantare Trasumanar come cantava Like a prayer)

Studiare in jeans, c’est plus facil
Studiare Omero con un videoclip
C’est plus facil , C’est plus facil

Ma perchè a fare Italiano non ci stanno Dalla e Ron?
Ma perchè come bidello non ci sta Simon Le Bon, beh?
Ma perchè non c’è Bruce Springsteen a insegnarci un po’ di Box?
Cioè ma perchè a fare ginnastica non ci sta Samantha Fox?
Studiare in jeans,
c’est plus facil
Studiare Ariosto con un Video Game

Un videoclip? un video, direi. E un video game? un videogioco, forse vedete? l’italiano si riprende i suoi spazi quando i video game escono dalla sala giochi (una cosa che c’era un tempo, Ventenne, e che cantava Max Pezzali, tra gli altri) per entrare nella cameretta di Ventenne che li ha visti da quando è nato o direttamente un gioco. Dalla e Ron? due residuati da mettere assieme a Tozzi, Ventenne non conosce nessuna canzone di nessuno dei due. Simon Le Bon chi? Samantha Fox chi? E Bruce Springsteen, resta lui che però valica gli anni Ottanta, c’era prima, c’è stato dopo… E’ uno di quei miti che cantano dal papa, di quelli che non si ascoltano solo perché è uscito un disco nuovo. Sta assieme a Dante, Omero e Ariosto, Bruce Springsteen.

Vasco Rossi e Madonna, quindi, e forse un po’ la Mannoia. E tutte quelle cose che non sapevamo sarebbero rimaste, ovviamente.

25 pensieri su “Cosa è rimasto di quegli anni Ottanta

  1. Springsteen non ha mai suonato dal Papa, e spero non lo faccia mai!!!

    In Francia non riuscirebbero a codificare ugualmente questo pezzo della sigla perché nessuno conosce Springsteen 😦

      1. Beh, ha molto meno seguito che nel resto dei paesi europei e se ne parla meno. Una sua uscita discografica non è un evento come in Italia (e negli USA, e nei paesi nordici, e in Spagna), e per i concerti non c’è la stessa frenesia che in Italia.

        Tanto per farti un esempio, nella tournée 2006 ha fatto 7 concerti in Italia e 1 in Francia. E in Francia non ha mai fatto un concerto straordinario, epico (Milano 1985 e 2003, Bologna 2002, al contrario, sono entrati nell’animo degli springsteeniani).

        Per me è stato uno choc culturale l’indifferenza dei Galli nei confronti di Bruce.

  2. Comunque ti faccio i complimenti per essere stato il primo italiano negli ultimi 5 anni a non aver associato l’aggettivo ‘mitico’ agli anni ’80. Non è facile, sai…

    1. beh, son passati vent’anni da quando si parlava dei mitici anni Sessanta, ne son passati dieci da Anima mia, immagino che ci tocchino i mitici anni Ottanta e – tra poco – sarà la volta dei mitici anni Novanta, anche se fa tanto, tanto strano…

  3. Ecco, bravo! Ero riuscita a cancellare ogni traccia di quegli orrori e tu hai fatto riaffiorare tutto come un cadavere putrefatto sulle rive del lago in una notte di luna piena.

  4. Dire che Umberto Tozzi sia legato ad una sola hit mi pare proprio assurdo! forse te ne scordi “qualcuna” 😉 solo per fare pochissimi esempi: Gloria, Gente di mare, SI può dare di più, Immensamente, Lei, Io muoio di te, GLi innamorati, Tu, Stella stai, Notte rosa oltre alla sua hit per eccellenza Ti amo e sono solo alcune….

  5. Dire che Umberto Tozzi sia come Valeria Rossi (chi se la ricorda?) significa proprio essere ignoranti e non solo in materia musicale. Come scrive Betti ci sono una marea di canzoni famose da ricordare,non è una questione d’età ma di cultura…

    1. ma sì, ma sì! miliardi di canzoni da ricordare! mi limito soltanto a notare che secondo me uno che ha vent’anni non ha Umberto Tozzi come riferimento culturale, neanche per idea. Poi si può discutere se sia un deperimento del Livello Culturale della Nazione il fatto che nessuno ricordi

      Stai stella stai come lei meno donna e un po’ gay
      chi lo sa tanto sei la mia stella stella stai
      corpo a forma di esse, dolce piede sul mio gas, quando
      vo, quando sto,
      per sospirarti di piu per sospirarti di blu.

      uu uu

      1. A me piace molto anche l’immagine de Il guerriero di carta igienica, di Ti amo.

        Mi sono sempre domandato se fosse appena uscita dalla confezione o usata quella carta igienica.

      2. chissà perchè con tutte le canzoni che esistono di Tozzi si ironizza sempre sulle solite e non si citano delle perle… va beh! come diceva Ciby sopra, non si tratta di età ma di cultura musicale, c’è chi ce l’ha anche a vent’anni e chi non ce l’ha mai nemmeno a 60! 😉
        Provate ad ironizzare su Gli altri siamo noi…. oppure ve ne consiglio una ancora attualissima Gesù che prendi il tram nonostante sia stata scritta più di 30 anni fa. Quando le canzoni sono belle non hanno età ciao.
        P.S. il guerriero di carta igienica vuole rappresentare la fragilità dell’uomo, le sue miserie umane, guerriero perchè nella nostra superbia ci sentiamo invincibili per poi ritrovarci un nulla alle prime difficoltà!

  6. posso essere presuntuoso e sottolineare che io, Ventenne ancora entro la prima metà, conosco tutto ciò che citi tranne Samantha Fox?
    ho vinto qualche cosa?
    ruberai per me uno dei cesti di Natale dei docenti di ruolo per mandarmelo a casa? ti lascio l’indirizzo?! 🙂

  7. 1) Intanto Umberto Tozzi le sue hit più celebri le ha sfornate negli anni ’70 (Ti amo 1977, Tu 1978, Gloria 1979);
    2) Concordo sul fatto che per un ventenne di oggi Umberto Tozzi non rappresenti un riferimento culturale;
    3) E’ epistemologicamente scorretto valutare una canzone solo dal testo.

      1. Allora la questione non riguarda i testi delle canzoni di Tozzi o se a uno piace o non piace la sua musica ma definirlo “sfigato e con una sola hit” è proprio un’eresia, significa non conoscere e allora se non si sanno le cose non si scrivono! Io non dico che tutti i ventenni debbano per forza conoscere Umberto Tozzi, ma non ci credo che uno non abbia mai sentito “Si può dare di più”, ma dove vive?

      2. puodarsi che il ventenne a cui tanto ti aggrappi per dimostrarci la tua cultura musicale, abbia visto il film Hostel, in cui nella colonna sonora era presente una cover di questa insulsa STELLA STAI dal titolo TRETI GALAXY e magari avrà anche pensato che fosse un pezzo “figo” . il ventenne non saprà mai che quello è un pezzo italiano per il semplice fatto che i tanti “praticanti culturali” con la puzza sotto il naso non saranno mai in grado di poter avere un quadro di insieme.

      3. Premetto che “Stella stai” non è la sua canzone più rappresentativa (meriterebbe un discorso e un ascolto attento la versione integrale di “Notte rosa” del 1981), ma la trovo comunque sempre molto accattivante, soprattutto nella versione live del 1980. Il testo, praticamente non sense, che ha come unico significato il permanere della buona stella, della fortuna (Bigazzi dichiarò che su una musica così bella non se la sentiva proprio di mettere un testo un po’ più sensato, perchè avrebbe potuto ridurre l’impatto complessivo dell’ascolto) si accompagna ad una musica arrangiata in modo davvero intelligente. A tratti si rifà agli Knack, ma conserva un’originalità tutta sua, per via di una melodia che la distingue. (A proposito, lo sai che in Hostel, prodotto da Tarantino, c’è una versione ceka di Stella stai?)

  8. Per te Umberto Tozzi può essere come l’hai descritto… Ma se tu conoscessi la maggior parte delle sue canzoni (e in particolare i testi) e ti rendessi conto della qualità e della potenza della sua voce rispetto al resto della musica italiana più pop… forse riusciresti a rivalutare le sue capacità. Inoltre, se tu conoscessi tutta la stregua di fans e il modo in cui lo amano scopriresti che c’è gente che a certe sue stupende canzoni (come”Dimentica Dimentica, Io camminerò, Si può dare di più, Gli altri siamo noi…) ci ha legato i ricordi e le emozioni più importanti della sua vita.
    Concludo con queste citazioni
    “Ma se afferri un’idea,
    che ti apre una via
    e la tieni con te
    o ne segui la scia
    risalendo vedrai
    quanti cadono giù
    e per loro tu puoi dare di più”

    Sì gli altri siamo noi
    fra gli Indios e gli Indù
    ragazzi in farmacia
    che ormai non ce la fanno più
    famiglie di operai licenziate dai robot
    e zingari dell’Est in riserve di periferia
    e siamo tutti vittime
    e carnefici
    tanto prima o poi
    gli altri siamo noi”.

  9. …Umberto Tozzi uno sfigato ? Uno con una sola hits ? ahahahahah !
    Il signor Umberto Tozzi secondo i dati di vendita del magazine musicale francese Paru’ Vendu’, con dati aggiornati all’anno 2000 ( dieci anni fa’ ) attribuisce al cosidetto ” sfigato ” ben 45 milioni di dischi venduti in tutto il mondo ( solo x fare un esempio, piu’ del doppio di quanto abbia venduto ad oggi il signor Renato Zero ) !
    Il suddetto ha vinto 2 volte il Festivalbar ( una volta nel 1977 con Ti amo e una seconda volta nel 1994 con Io muoio di te ), una volta il festival di Sanremo ( con il trio nel 1987 ), un terzo posto all’Eurofestival ( in coppia con Raf cantando Gente di mare ).
    L’unico artista italiano ad oggi ad avere una sua canzone ( Gloria ) suonata dalla London simphony Orchestra ( questo onore non ce l’ha ne Vasco, ne Ligabue ne Celentano ecc. ).
    Insieme a Domenico Modugno con Volare ( nel blu dipinto di blu ) e a Raf con Self control, il signor Tozzi ha raggiunto il primo posto negli U.S.A grazie alla versione cantata da Laura Branigan di Gloria ( vendendo oltre 10 milioni di copie ).
    Se uno si ferma superficialmente al testo di Stella stai ( che altro non é che un testo funzionale alla musica del brano, peraltro geniale ! ) stiamo freschi.
    Cordialità

  10. Se proprio vogliamo dare i numeri: io ho 27 anni, amo Tozzi da quando ne avevo 4, me l’ha fatto conoscere mia mamma quando ne aveva 40 (mi ha avuto a 36 anni) e lei anche lo ama ancora oggi che ne ha 63, il 21 febbraio 1998 tiene un concerto alla prestigiosissima Royal Albert Hall di Londra (alla faccia che solo filano solo i francesi!!), 45.000.000 i dischi venduti NEL MONDO da Umberto, seguono le date dell’ultimo tour europeo 2010 (riconfermo: alla faccia che solo filano solo i francesi!!)
    12 February – Lenk in Simmental (Switzerland)
    20 February – Hasselt (Belgium)
    27 February – Davos (Switzerland)
    03 April – Zurich (Switzerland)
    25 April – Vevey (Switzerland)
    30 May – Basel (Switzerland)
    01 July – Lugano (Switzerland)
    21 July Mörbisch/Burgerland Austria
    22 July Wörthersee / Kärten Austria
    03 July Leoben Steinmark Austria
    28 August Nancy France
    31 October Munchen (Germany)

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