Pure oggi, alla fine, sono capitato in mezzo ai bambini. Visto che todosetransforma (che una volta stava qui ma che ora ha colpevolmente mollato la blogosfera, e me ne cruccio) – non contenta di avermi paragonato (#4) all’Ignatius J. Reilly della Banda di idioti – ieri mi ha scritto che secondo lei «da piccolo somigliav[o] all’ inventore di sogni di mc ewan», ho pensato di verificare.
Appurato che in francese il libro si intitola Le rêveur (in inglese era The daydreamer ma non ho mai voglia di leggere in inglese), mi sono avventurato negli sconosciuti reparti di libri per l’infanzia. L’ho trovato usato, a tre euro e quaranta centesimi, e l’ho comprato.
Quando l’ho aperto per iniziare a leggerlo, in un meraviglioso giardinetto all’incrocio di rue Monge con rue des Ecoles, mi sono reso conto che in prima pagina, a matita ripassata poi con la bic, con una grafia infantile sghemba, che inizia piccola e finisce grossa, ghirigoresca come quando si fanno ancora tutti gli svolazzi che la maestra ci ha insegnato (la girella sotto la T maiuscola, il ciuffetto alla o…), c’era scritto il nome di un bambino e un indirizzo mail. Mi immagino la scena: la mamma dice “Basta con tutti ‘sti libri! non sappiamo più dove metterli! ci toccherà uscire noi di casa! basta! ora li vendiamo, se no non ne compri più!”. Il piccolo T., con le lacrime agli occhi, mentre la mamma crudele non guarda, scrive il proprio nome e la mail – prima a matita, che non vuol fare errori, e poi ripassa a penna, quando è sicuro – nella speranza che il nuovo proprietario capisca il suo dramma, lo contatti e gli restituisca i suoi libri.
Oppure il piccolo T. è segregato da due genitori pazzi che non vogliono che frequenti altri bambini, e questo è il suo grido d’aiuto.
Oppure il piccolo T. è troppo maturo per la sua età: ha letto un libro da bambini di dieci anni quando ne aveva solo sei. Il messaggio vuol dire: Mi rompo le palle a parlare di Gormiti con i bambini della mia età, voglio parlare di Ian McEwan con quelli di dieci anni!
Oppure il piccolo T. è un poliziotto postale molto astuto ed è una trappola per pedofili.
Oppure il piccolo T. è un ignorante che non ha mai letto un libro, che è stato portato da Gibert Jaune e che si è divertito a sfregiarne uno a caso.
Oppure…
E’ EVIDENTE che sei un inventore di sogni!
per la blogosfera sono colpevole e svantaggiata, ahi, lo so.
firmato, todosetransforma, stavolta il pc mi ha mangiato il nome.
però mi preme dire che non ho mai dimenticato mia sorella sull’autobus.
(certo che hai un computer vorace…)
scrivigli!
ma che gli dico a un bambino di dieci anni!?
E che te ne è parso, dell’Inventore di Sogni? 😉
Io l’avevo letta da bambina, e mi era piaciuta tantissimo la storia sul ragazzino che entra nel corpo di suo fratello neonato (era il fratello, vero?). Mi era piaciuta veramente veramente tanto, avevo passato intere settimane a fantasticare su questa storia 🙂