Via avevo già parlato dei sapori semplici, quelli per cui il pan con l’olio è meglio della pintade farcie aux truffes et aux pepite d’oro (meglio no, meglio non è corretto: uguale ma diverso e, quindi, ancor più intenso, deflagrante in quanto atteso, il piacere che provo con un gusto semplice).
Oltre ai sapori semplici ci sono gli atti semplici, quelli confortanti e piccoli che ti fan dire oh che pro (memento: la o si legge u, chez nous), che sensazione deliziosa! Non è l’ottovolante o il Taj Mahal, non è la vittoria dei Mondiali né una partecipazione ai Mondiali, non è un orgasmo né un contratto di lavoro ottenuto quando stavi già pensando di farti prete o ladro, che son tutte cose estreme e memorabili e universali, con gradazioni ben diverse, ben inteso. Dico le cose piccole, che fai mille volte all’anno e che ti fan sempre tanto piacere senza che questo le renda indimenticabili.
Tipo, e ci pensavo stamattina ed è per questo che ve ne sto parlando, la stoffa calda sulla pelle la mattina quando fa freddo. Quando ti alzi e c’è la brina sui vetri e sei intirizzito e quando eri bambino e l’amministratore consentiva l’accensione dei caloriferi solo alle otto e tu a scuola ci vai prima e quindi tua nonna, la mia, accendeva il forno della cucina economica /c’è ancora qualcuno, che la chiama così?/ e ti vestiva là davanti, mettendoti un sacco di lana addosso, dai calzini al cappello, e tutto preventivamente riscaldato su un calorifero ad olio Che consumerà un sacco di corrente, ma mica si può morire di freddo!
E la maglietta di cotone che mi son messo stamattina, riscaldata proprio così, sul calorifero ad olio (che quello elettrico, a parete, è rotto e il padrone di casa non richiama), profumava di quei tempi là, di pace improvvisa sulla pelle gelata, di tepore e di, chissà com’è, Natale.
Sarà stato l’alberello che quest’anno abbiamo comprato nuovo, le lucette, quel caldo là, così particolare, che fanno i caloriferi ad olio, o soltanto che la mente procede per giri strani.
Che bello questo post, ricco di emozioni suscitate da quei gesti semplici.
Bravo tu, sempre.
Grazie grazie, il freddo mi rende lirico 😉
Qui si boccheggia…
lo vedi come va il mondo?
anche io mettevo i vestiti sul calorifero, la mattina! per fortuna non avevamo il riscaldamento centralizzato.
che piacere faceva, togliersi il pigiama, tremare per pochi secondi e poi mettersi i pantaloni caldi…
Fallo ancora! È sempre bellissimo!
Maledetta modernità: io ho il riscaldamento a pavimento!!
Che disdetta, eh? 😉
Eh già… però per camminare scalzi è fantastico!
Eh lo so bene!