Come il Toponomasta ti risolve i problemi

Deve arrivare un momento, nella vita di un toponomasta (vi piace ‘sto neologismo?), in cui non sa più a chi intitolare le cose. Quando hai finito tutti i presidenti (anche centuplicandoli, come capita a De Gaulle che ha una avenue, una place, un pont e un aeroporto!), tutti i primi ministri, tutti i ministri di cose bislacche, tutti gli stranieri che fingi francesi, tutte le associazioni che ritieni meritevoli beh, devi inventarti qualcosa e qualcuno ha pensato a questo:

Beh, se cominciamo a intitolare una via a tutti i morti della Prima Guerra Mondiale, cominciando dal primo, dovremmo avere un po’ di margine, deve essersi detto il Toponomasta. E infatti, prima di arrivare a Augustin Trébuchon, ultimo morto francese della Grande Guerra, un quarto d’ora prima del cessate il fuoco (un quarto d’ora, capite!? un quarto d’ora…), hanno 1.357.798 nomi pronti.

Più 114 mila delle truppe coloniali, che quelli li contano a parte.

Un milione trecento cinquantasettemila settecento novantotto, capite? roba da costruire altre tre Parigi senza andare in debito di nomi!

12 pensieri su “Come il Toponomasta ti risolve i problemi

  1. Mumble mumble… Secondo me potrebbe esserci anche qualche francese espatriato e caduto, che ne so, in Vietnam, o in Iraq o in Afghanistan. Quindi il numero potrebbe essere molto ma molti superiore 😉

    1. ma certo, molti molti di più! Hanno almeno:

      – 1940 – 1945, Seconda Guerra Mondiale
      – 1946 – 1954, Guerra d’Indocina
      – 1954 – 1962, Guerra d’Algeria

      Poi c’è Suez, il Libano e tutte le guerre dalla fine della Guerra Fredda ad oggi, Libia compresa! si può salire tranquillamente a due milioni, secondo me…

  2. Come si vede che lì a Parigi sono avanti. Qui a Pavia, il nostro Toponomasta doveva essere drammaticamente a corto idee, a un certo punto. E infatti si è inventato vie come: “via della Chiavica”, “via dell’Acqua Negra” (questo la dice lunga sulla salubrità del luogo…”, “strada Nuova”, “strada Persa”.

    (Giuro, non sto scherzando: esiste davvero Strada Persa. Indescrivibile e ineffabile l’espressione di un mio amico torinese che era venuto a trovarmi a Pavia, e usava il Tom Tom, e a un certo punto, sovrappensiero, ha sentito la signorina del Tom Tom esclamare “strada persa!”. LOL!)

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