Tu. Americano che posi le tue scarpe sulle poltroncine del caffè. Non le appoggi nel senso che ci metti su i piedi, che già sarebbe molesto, ma nel senso che te le hanno fatte togliere al controllo di sicurezza e tu hai camminato scalzo da là a qua (fallo, non mi crea problemi) per poi adagiarle sulla poltroncina del caffè, vicino a me.
Tu, Americano, non parli francese e gli speaker dell’Aeroporto di Nizza le cose le dicono anche in inglese, ma magari non ci fai attenzione. Quindi tu non sai, Americano, che hanno appena chiamato il tuo volo. Last call, hanno detto, che mi pare sia inglese, ma tu non te ne sei accorto, ti rimettevi la cintura.
Sì, il volo è il tuo e io non ti dico niente.
Anche se poi – depurato dal sonno che ho e dal viaggio indegno fino a Nizza e dal rancore – voi mi sembrate simpatici, anche se tu, americano, trasudi disinteresse e tuo figlio, postadolescente, emana voglia di essere considerato. Mi sembrate simpatici perché parlate esattamente come in una serie americana. Solo che poi chiamano il volo Aeroflot per Sanpietroburgo (Leningrado) e voi vi alzate e andate a imbarcarvi. E capisco che magari voi sì, siete The Americans mentre io, ahimè, resterò sempre Don Tonino. O, se mi va di culo, Chiara e gli altri.
A me Chiara e gli altri piaceva da morire! Non riesco più a trovarla quella serie… Peccato.
Anche a me piaceva molto, secondo me è scomparsa negli abissi della programmazione Mediaset… comunque se la vedessimo oggi secondo me non ci piacerebbe più 😦
Tu dici? Mi piacerebbe rivederla, però… Così come Pazza famiglia, quella con Montesano e Panelli. Anche quella l’adoravo e non sono più riuscita a ritrovarla.