Che fare con all’interrogata tremebonda che non ti guarda mai in faccia, con quella col succhiotto sul collo, con quella che dice le frasi a metà per cercare sul tuo volto un indirizzo, una direzione? E con quella che viene in mutande e che dice che ha paura? con quella che schiocca le dita, mentre parla, e non sai se è un tic o se lo fa consapevolmente? Con quella che è senza voce, che ha un difetto di pronuncia e qualche reale problema psichico (“Vuole vedere il certificato?“) e non la senti davvero e non capisci che dice? E con l’interrogato con due colletti, che guarda un punto alla tua sinistra, per terra, che ha fatto uno scritto disastroso e che ora ti fa compassione?
Con le Erasmus che vengono da un luogo lontano lontano e dicono che sì che in Francia la gente è allegra e fa caldo (e lo dicono a te che hai battuto i denti in quell’aula gelida che l’ordine dei domenicani non ritiene di dover riscaldare adeguatamente)? con quello che dopo la brillante interrogazione (brillante davvero, non sono ironico stavolta!) si mette a discutere di sociologia della letteratura, poi si siede sul tavolo, appoggia i calcagni su una sedia e sbucan le ginocchia dai jeans tagliati (ma esistono ancora i jeans tagliati?!)?
E con quello che critica i professori dell’università ma loda te “non per lodarla“, con quella che arrossisce a chiazze? con quella che ha parlato a tutte le lezioni e per tutta la lezione ma ha fatto un buono scritto e tu le dici “Ha fatto un ottimo scritto e le confesso che sono stato sorpreso, visto che ha parlato a tutte le lezioni per tutta la lezione!” e lei, finalmente, arrossisce e abbassa la testa? con quella a cui dico “non so se si ricorda, se c’era a lezione quella volta” e lei risponde “sì che c’ero, c’ero a tutte le lezioni!” e ti guarda con lo sguardo del “Quindi davvero nessuno mi nota, davvero sono una tappezzeria muffita?“.
Con quello che dice “Scusi può ripetere che non ho capito” e io dico eh sì, che si sente male in quest’aula e lui dice “Eh ma ho anche problemi d’udito” ed io allora beh e poi io pronuncio strano e lui “Eh sì!”.
Eh sì?
Che fareste voi?
Che fare…
Alla fine fai. E dopo due giorni finiscono.
Ma a quello che ti ha detto “eh sì” l’hai buttato fuori? Dai, almeno lui! 😉
ma no, al contrario! ha pure detto che aveva problemi d’udito, magari ha capito male quel che ho detto!
vedi che intendevo con “pregiudizialmente positivo”? 🙂
uno, almeno uno lo hai bocciato?
Agli orali credo 6 su 30… dai, un po’ più cattivo son stato…
Appartengo alla categoria di quelle che arrossiscono a chiazze! Anzi, di quelle che arrossivano a chiazze (i tempi dell’università sono finiti da un pezzo).
Parecchio simpatico questo post! 🙂
ehhehe chissà da che deriva l’arrossimento a chiazze! comunque la mia arrossita a chiazze era di Stoccarda, non so tu 😉
grazie!
io arrossisco a chiazze, parlo durante tutta la lezione e mi hanno sempre accusata di non frequentare, perché nonostante le chiazze e la parlantina sono evidentemente una tapezzeria ammuffita.
sono lasté, non mi posso loggare perché sono sul mio vecchio portatile pieno di virus, ma l’unico con office, mentre il mio è in coma vegetativo (il file win32 hat den loeffel abgegeben) e quello del consorte è occupato dal consorte, oltre a non avere office (c’è vita oltre microsoft office? non riesco a immaginarlo).
non so se compatirti o sorriderti con simpatia 😉
forse preferisco la compassione, perché ultimamente mi sento molto sfigata.
no, no sfigati mai!