Non ho un rapporto del tutto pacifico coi fiori, io. Nel senso che se sento odor di fiori penso ai cimiteri o ai funerali e non è bello, lo so. Se sento odore di rose no, in quel caso penso allo sciroppo di rose della Angela buonanima e a quanto era dolce e a quando ero bambino, ma di solito l’odore di fiori non mi entusiasma. C’è anche il caso delle mimose, che se sento odore di mimosa penso alla mia maestra a cui, chissà perché, si regalava la mimosa l’8 marzo così come Tip e Tap portano una mela alla loro (che poi cosa ci farà la maestra dei personaggi dei cartoni animati della Disney con tutte ‘ste mele, io proprio non lo so – ma consiglierei gli chaussons aux pommes che adoro tantissimo). Ad ogni modo, non ho particolare affetto per i fiori. Ma neppure repulsione, di solito.
Di solito, perché luglio è un mese crudele e non soltanto qui pare non iniziare neppure la primavera (altro che l’estate, Bruno Martino potresti esser nato qui ed essere felice!) ma gli alberi su avenue des Gobelins, su boulevard de Port Royal, su boulevard saint Marcel insomma: su un sacco di strade attorno a casa mia stanno facendo dei fiori ma così puzzolenti, ma così disgustosi, ma così ripugnanti che io sto male. Ma non “Oh, guarda! sto male!” ma proprio male male che se li sento mi si rivolta lo stomaco, che preferirei annusare le ascelle della gente, che preferirei neanche ve lo dico cosa preferirei.
E mi dà davvero fastidio questa puzza che è di gas e di pasta scotta.
Sì, di gas e pasta scotta: quando ti resta una penna rigata nell’acqua della pasta e poi butti l’acqua e vedi quella roba gonfia bianca smorta e molla e puzzolente di alberi di Gobelins, avete presente? Li odio, questi alberi, e vorrei che la smettessero di fiorire – che mi prude anche il naso! – o che venissero abbattuti per sempre e sostituiti – che ne so – con dei pali di legno di sandalo, dei bastoncioni di incenso, dei bruciaessenze odorose di limone, rosmarino, basilico, menta insomma: cose buone.
Resta la domanda, per dare un nome al mio odio: di che cazzo di alberi stiamo parlando?
O, ancora meglio, sarebbe “respirare nell’ aria sale e maggese,/gli aromi della tua salvia e del rosmarino” (naturalmente non c’è bisogno che ti dica da dove viene la citazione 😉 ).
Ah, e, comunque, se ti può consolare li odio anche io quegli alberi immondi! Una delle case che ho girato negli anni affacciava su una piazza che aveva al centro proprio quegli alberi. Facevo il giro lungo per non essere costretta a passarci nel mezzo!
ecco appunto: la salvia e il rosmarino sono buoni odori e magari pure la parietaria attaccata ai muri, boh… ma non quella roba!
Chissà come si chiamano, io propongo di chiamarli alberi del vomito, che ne dici? così se qualche amministratore dirà in consiglio “Propongo di piantare millemila alberi del vomito!” voteranno tutti contro.
Potrebbe essere un’idea… Il problema è che credo abbiano degli estimatori dato che continuano a piantarli. E gli estimatori temo che non sarebbero d’accordo di appellarli in siffatta maniera ahimé…
disfattista. Comunque sono cedri cinesi, a quanto pare…
Maledetti musi gialli…
Io li segno subito nel libro nero degli alberi da non piantare intanto…
sei scorretto politicamente…
Sono loro che puzzano : )
Dalla foto a me pare un Ailanthus (vedi:http://it.wikipedia.org/wiki/Ailanthus_altissima), è una specie aliena (nel senso di non autoctona, infatti viene appunto dalla Cina) , infestante, ne trovi ovunque. I naturalisti lo detestano, e non solo loro, evidentemente 😉
in realtà secondo un sito si tratta di Toona sinensis, di cedro cinese… però dalle foto che ci son sul link sembra abbastanza simile all’Ailanthus… boh, quel che è certo è che puzza 🙂
Suibhne, ti sei beccato un premio, sul mio blog! 🙂
uh grazie cara, che onore 🙂
Non ho la più vaga idea di come possa essere l’odore dei cedri cinesi, ma l’immagine della penna mezza morta sul fondo della pentola rende meglio di ogni altra cosa. Metti una mascherina o una pinza sul naso, modello piccole donne!!
Scrivi che è un piacere leggerti.
A presto.
Raffaella
Concordo come già detto altre volte che è un piacere leggere il suo modo di scrivere, a tal proposito perchè non pensi anche tu di scrivere un libro? 🙂 quanto alla puzza dei fiori, c’è n’è un tipo da queste parti, non so se è il gelsomino o il tiglio che alla fine della sfioritura a me sa di palloncini di gomma e io ODIO tutto ciò che ricorda la gomma! specialmente la puzza.
a me l’odore di gomma in sé non dispiace poi tanto… mi ricorda i negozi di giocattoli di quando ero bambino 🙂
grazie raffaella 🙂 però per la pinza sul naso aspettiamo ancora un po’ 😉
Io direi di abbatterli diretamente con un bazooka, cosi’ oltre alla fonte si elimina anche l’odore.
Mi è mancato leggerti, fratello di naso.
grazie, cara, sono contento che tu sia tornata da queste parti 🙂