Elogio dei sapori semplici

Ma cosa fai? mangi pale e olio come se ci fosse la guerra e stessero bombardando!?

Sì, perché a me piacciono molto le salse, gli intingoli, i piatti pieni di ingredienti, quelli che richiedono ore di cottura. Mi piace la maionese, mi piace il tocco, mi piacciono gli spezzatini, le lasagne, i minestroni, le millefoglie, le vellutate. Però ci sono dei gusti semplici, dei sapori primari, delle accoppiate di alimenti antichi che mi fanno letteralmente impazzire. Sono unioni banali, scontate, di due – tre elementi al massimo ma che hanno una potenza tale da valere quanto un piatto elaborato. Sono unioni personali, sospetto, accoppiamenti atavici che ci portiamo dietro dall’infanzia, forse dalle generazioni senza nome che ci hanno preceduti.

Volete sapere quali sono i miei sapori semplici?

Il pane con l’olio, ad esempio. Prendo un piatto, ci faccio colare sopra un filo di olio buono (beh, quantomeno il migliore che hai in casa) e ci spizzico sopra un po’ di sale con la punta del coltello cerco roteo sul piatto come se non sapessi che il sale non si scioglie nell’olio e quindi ci intingo il pane.

Il pane con il rosso dell’uovo. Vi spiego, che fraintendete: fate un uovo al tegamino (quel tegamino, credo) e intingete il pane nel rosso, spaccandolo e tirando su tutto il liquido rosso buonissimo. Non serve mettere il sale sul rosso, disse una volta Gualtiero Marchesi in qualche programma quando ero bambino e io il sale non ce l’ho messo mai.

Il pane col cioccolato, se posso dire una cosa che non va detta: con il cioccolato kinder. Due o tre barrette dentro al panino.

La pasta (ditalini, penne, farfalle… poco importa) al burro con tanto parmigiano sopra, che poi giri con la forchetta e un po’ diventa filante. Mangi la pasta senza salsa!? Mi disse la coinquilina polacca, una sera fredda di Berlino, quasi dieci anni fa. Ma che ne voleva capire lei, che assaggiò un crudo spettacolare e disse “Ma è prosciutto!”, come fosse un qualsiasi scatolame da Minimal.

L’insalata con la cipollina (senza no, facciamo che non è il caso) e le acciughe fritte. Non infarinate, eh, impanate e fritte rapidamente, croccanti e che sanno di mare e di Tigullio.

Le fave col salame, su un prato ad aprile oppure anche in casa quando vuoi tu. Prendi una, due fave le metti dentro a una fetta di Sant’Olcese e fai un pacchettino che mangi. Un po’ amaro, un po’ primaverile, un po’ salato e un po’ fumé.

La farinata, vabbè, e la focaccia.

Il – e questo lo so che è cosa soltanto mia – con la focaccia. Sì, la focaccia unta nel tè zuccherato.

I miei sapori semplici sono questi e, come vedete, sembrano fotografare una primavera qualsiasi in Liguria negli anni ’80 che era poi quando ero bambino io e i problemi erano se avevi dimenticato la replay a casa e dovevi scrivere con la bic e se facevi un errore dovevi cancellare con la gomma da penna e rischiavi di fare un buco nel quaderno e prendere benino invece di bene e magari pure una nota sul diario. Ci sarebbe un altro gusto dei miei ricordi che però non ho più provato e di cui un po’ mi vergogno: i grissini sbriciolati nel latte e cacao. Sprint, ovviamente. Ma forse questo è troppo, ne converrete.

Eppure: capite cosa voglio dire? che ne pensate dei sapori semplici?

35 pensieri su “Elogio dei sapori semplici

  1. Oddio anche io adoro i sapori semplici! Sai quali sono i miei top? I pomodorini ciliegia con la mozzarella e il basilico, così, naturali, senza neppure condirli, solo il loro sapore pieno e corposo che sa d’estate. E il prosciutto e melone. E poi la bruschetta sfregata di aglio con un po’ di sale e l’olio nuovo. Tutto questo. Semplice. E perfetto.

    1. eh vedi come siamo locali? io i pomodorini ciliegia non li ho mai considerati miei… i miei pomodori sono quelli che ci regalavano in campagna, un po’ rossi e un po’ verdi e molto asprigni… ma buoni! e la bruschetta sì, la volevo dire anche io! con l’aglio! e – da bambino – il pomì 🙂

      1. e perchè con il latte e cioccolato??? con il tè non l’ho mai provata ma l’adoro con il succo di frutta, ricordo ancora quando ho iniziato, ero all’asilo! praticamente metto un pezzo di focaccia in bocca poi succhio dalla cannuccia il succo di frutta in modo che in bocca il tutto si trasformi in una poltiglia dolce-salata (vi fa schifo la cosa?) a me piace un casino e mi piace farlo anche con la pizza infatti quando mi capita di andare a mangiarla in pizzeria come abbinamento chiedo sempre il succo rigorosamente all’albicocca, ma sapete che in un chioschetto il lungomare di casa mia si sono rifiutati di portarmi il succo con la focaccina che avevo ordinato??? 🙂

        1. fermo restando che la focaccia nostra non è la focaccia tua, e che quindi la cosa potrebbe essere meno inquietante con la tua focaccia di quanto non sia con la mia, confesso che sì… un po’ schifo mi fa 😉 ma soprattutto la pizza, diomio! succo di albicocca e pizza!?! brrrr…. 😉

  2. Che poi volevo scrivere intingere (o pucciare va’) la focaccia nel té, ma l’emozione di scoprire che sono la sola mi ha fatto scrivere cose a caso….

      1. Sì. un sorso dalla bottiglia di birra in cui la conserviamo… (ma che non si sappia in giro che bevo dalla bottiglia prima di buttare la conserva nel sugo: sarebbe come dire che assaggio il cibo mentre cucino e che poi riuso lo stesso cucchiaio per girarlo nella pentola…)

  3. anche io la focaccia e il tè, ma pure con il caffè! Qui a Firenze mi guardano sbigottita, ma noi apuani si sa siam terra di confine e la Liguria è lì…..tanto per rimanere in tema: pane e latdo ( di colonnata) o pane burro e pasta di acciughe slurp

    1. a me hanno insegnato diffidenza per gli apuani, ma erano spezzini, che ne sanno loro? 🙂 a me attizza molto ‘sta cosa del pane e lardo e pure pane e pasta d’acciughe ma pure pane, burro e acciughe sott’olio! mmmm

  4. fare scarpetta col pane nel sugo semplice, nel ragù, nel pesto. il pane con un filo d’olio. il pane nel rosso dell’uovo, anch’io, che buono!
    il mio panino preferito è quello con prosciutto e stracchino. trovo che cotto e stracchino siano una coppia stupenda.
    la focaccia non nel tè (:-O) ma nel latte freddo.
    la focaccia tagliata a metà con dentro il prosciutto cotto.
    la pasta del cornuto come la fai tu, che ho importato con successo in austria.
    la pastina in brodo col formaggino o col parmigiano.
    il pane con sopra il fontal fatto sciogliere un attimo in forno.
    quando non c’è nessuno in giro mi faccio pane e cioccolato, ma per me meglio di tutti ci sta quello della novi. (“sc-fizero?” “no, novi!”)
    poi mi faccio un po’ schifo ma adoro ripulire col cucchiaio le terrine con quello che resta dell’impasto della torta o della pizza.
    e quando faccio gli gnocchi me ne mangio un sacco crudi.
    quando scrivi di cibo mi fai sempre venir fame.

      1. è una cosa buonissima. invece mia suocera diceva al mio consorte, da piccolo, di non mangiarlo, altrimenti gli venivano i vermi in pancia. poverino, cosa si è perso!

    1. e la focaccia tagliata con dentro il crudo o il salame? mmm sto salivando! cmq hey, non è spam! mi piace quando esondi, mi piacciono i commenti lunghissimi! 🙂

        1. burro e parmigiano. si dice “del cornuto” perché il cornuto non ha la moglie a casa che cucina per lui e quindi mangia l’unica cosa che sappia fare. per la serie “pregiudizi selvaggi”…

  5. quando torno a casa, a farmi coccolare, posso scegliere tra pan di stelle, tutte le merendine buone nostre, cornetto del bar…ma io che voglio per colazione? il Pane Condito (nome e cognome). il pane “casereccio” del giorno prima bagnato con un filo d’acqua, olio, sale e pomodori.
    e vabbè, poi il pane nel ragù come aperitivo della domenica.

    1. ripeto: vedi quanto siamo atavici e locali? il pane condito non so neanche cosa sia ma sa già di infanzia e casa! e pure l’antipasto della domenica mmmmmmmm

  6. e a proposito di pasta al burro, il mio formato preferito in questo caso sono le RUOTE della Mennucci credo, forse perchè me la faceva sempre mia madre quando ero piccola e comperavamo questa pasta allo SPACCIO praticamente il discount di oggi. 😉 Per il resto tutto cio che hai scritto piace molto anche a me, evviva la semplicita P.S. ma la farinata sarebbe la cecìna toscana? buona quella !infilata nella focaccia con una bella spolverata di pepe!!!

    1. di nuovo: vedi quanto i nostri gusti sanno d’infanzia 🙂 comunque ascolta: la farinata è la farinata!

      (comunque sì, è la stessa cosa della cecìna toscana! è una cosa pan-tirrenica direi :))

  7. Le linguine con con pomodoro, aglio e basilico. La pizza bianca con la nutella, o con la mortazza (solo a Roma pero’). Pane e rosso d’uovo, pane intinto nel ragu’ di mia madre (il mio non ha lo stesso sapore), rosetta con la nutella, rosetta con la cotoletta. Bruschetta con stracchino aglio e broccoli. Ma il Pomi, Suibhne… Il pomi’!! 😀

Scrivi una risposta a lastejan Cancella risposta