Chissà perché i personaggi di quel Grande Fratello sono diventati archetipici, perfino Francesca Piri, quella che dopo la nomination si spegne e quindi esce. Se è soltanto perché era il primo e hanno plasmato, indirizzato e condizionato tutto quello che sarebbe avvenuto dopo, da Flavio Mondrucchio a Pago. O se è stato un superbo, impareggiabile lavoro di casting: la Gattamorta, la Bagnina platinata e orfana, l’Ottusangolo, la Milanese snob. E il Guerriero, ovviamente. Chissà se erano diversi loro, che non sapevano cosa fosse stare in un reality, se eravamo diversi noi, che non sapevamo cosa fosse un reality, se era diversa la produzione, che non li conciava o sceneggiava, se era diversa la Gialappa’s, se era diverso Maurizio Costanzo, che non aveva ancora cominciato a sbranare ex concorrenti, o se era diversa l’Italia, e il ministro della Cultura mandò nella Casa un cesto di libri come si manda la frutta secca ai vicini per Natale.
Eppure dieci anni fa non sapevamo chi fossero Cristina Delgrandefratello, Rocco Delgrandefratello, Maria Antonietta Delgrandefratello e oggi siamo tutti scossi perché è morto Pietro, che Delgrandefratello non è stato mai perché è diventato subito e soltanto Taricone. E’ anche nel suo avere un cognome, nel suo esserlo, quel cognome, che era diverso.
Qualche anno fa, avevo letto che Pietro Taricone era stato scelto per interpretare Pericle il Nero nel film tratto dal romanzo di Giuseppe Ferrandino. Chissà perché non se ne è fatto più niente…